L’area interessata dal progetto, la cava dismessa attigua e integrata allo stabilimento di produzione di elementi prefabbricati per l’edilizia della SELP srl si colloca a nord – ovest del centro abitato di Bari ed è delimitata a nord dalla strada provinciale Bitonto – Aeroporto e dalla nuova Aerostazione Passeggeri SEAP, a sud dal solco erosivo della Lama Balice, a ca. 1 km ad est dal grande quartiere di Edilizia Residenziale Pubblica del San Paolo. In particolare, la cava é stata aperta e coltivata sul ciglio – sulla sinistra idraulica del solco erosivo della Balice, ma a differenza di una altra grande cava di inerte che ha interessato cancellando in gran parte l’alveo della Lama, la SELP è rimasta confinata sul piano di campagna attiguo all’alveo.
L’intervento assume un’importanza strategica se lo si inquadra in un contesto che gli conferisce una posizione baricentrica rispetto ad un consistente sistema infrastrutturale di connessione tra aree occidentali e centro-città, Aeroporto e Area Protetta di Lama Balice.
Uno degli obiettivi prioritari della presente proposta è stato quello di definire un progetto che avesse come caratteristica intrinseca quella di favorire ed innescare agevoli processi di fattibilità e soprattutto di semplice realizzazione. In questo senso, il nuovo assetto dell’area d’intervento è stato progettato senza modifiche sostanziali dello stato dei luoghi, intervenendo con la sola piantumazione di specie arboree ed arbustive tipiche della macchia mediterranea e rendendo accessibile l’area attraverso un sistema di percorsi in grado di assicurare una corretta fruizione dell’intera area in regime di sicurezza.
Si è lavorato sui tre strati “della natura, del paesaggio della cava, delle risorse”, identificando e gerarchizzando le diverse componenti esistenti, sulle quali poi, attraverso operazioni minime di rimozione, sostituzione e inserimento, riorganizzare quelle congrue e compatibili al paesaggio locale. Ad esempio la tessitura regolare della maglia di olivi diventa ordinatrice degli spazi, i filari di orniello costruiscono il margine con il tessuto della campagna e la fascia-filtro verso l’alveo della Lama, lo spessore della macchia mediterranea sul ciglio della cava riconquista un luogo suggestivo finora mai progettato.
Finalità prioritaria, quindi, è stata la conservazione del rapporto visivo e fisico esistente tra la campagna, la lama e la cava, interpretando il progetto come progressivo passaggio fra questi tre elementi costitutivi del paesaggio locale. Pertanto, massima considerazione è stata conferita ai collegamenti fra le diverse quote di progetto, alla creazione di veri e propri ambiti prospettici, di zone tematiche fra di esse connesse da un sistema di percorsi che creano un invito alla percorrenza longitudinale e alla scoperta graduale degli spazi.
Risulta facile comprendere che le forme di gestione del Teatro di Orfeo, in termini di numero visitatori, modalità di conduzione delle manifestazioni, accessibilità al Parco Naturale della Lama dal teatro, e tipologia delle manifestazioni musicali e culturali, dovranno trovare necessarie forme di sinergia e integrazione con il Regolamento del Parco Naturale di Lama Balice, quando verrà progettato il Piano del Parco così come previsto dalla Normativa delle Lr 19/1997.
AREA DI PROPRIETA’ 123.532 mq
Area d’intervento 1° stralcio 76.032 mq
– Teatro 18.845 mq
Palco e platea 9.760 mq
terrazza 1 5.125 mq
terrazza 2 1.305 mq
terrazza 3 680 mq
terrazza 4 1.975 mq
– Parco della Cava 33.110 mq
– Parco Superiore 24.077 mq
Area d’intervento 2° stralcio 47.500 mq
– Parco della Lama 47.500 mq
L’area d’ingresso si attesta sulla strada provinciale Bitonto – Aeroporto; il lotto d’intervento, di circa 2 ettari.
La diffusa presenza degli oliveti sulle aree limitrofe, ha indotto ad utilizzare queste alberature per costituire l’ossatura portante dell’area superiore. L’impianto planimetrico si imposta su uno schema regolare definito da “filari di vegetazione” costituiti dagli esemplari di olivo, contenuti da cordoli in pietra, che contrastano con la superficie pavimentata in ghiaia livida silicea. Percorsi pedonali in legno intercettano le file trasversali e conducono il visitatore al percorso principale di accesso all’area di pertinenza del teatro all’aperto.
Il collegamento tra l’area parco superiore e la cava-teatro è assicurato da un percorso pedonale ad andamento sinuoso in pietrisco di cava e sabbia di fiume, dotato di parapetto di protezione in legno verso la cava. Il percorso costeggia da un lato una fitta vegetazione a macchia mediterranea alta e dall’altro il ciglio della cava segnato da profonda bordura di vegetazione rupestre.
Il percorso confluisce in una grande piazza regolare che si attesta su un piccolo edificio, un tempo destinato a marmeria, e riconvertito nel progetto a centro di accoglienza e info-point. La pavimentazione in pietrisco di cava e doghe di legno della piazza intercetta la presenza di pilastri in pietra intervallati da cancelli in legno che delimitano il lato di accesso verso il teatro. Prosegue un percorso che conduce il visitatore dalla quota superiore al “foyer” del teatro.
Nella area del “foyer” una vegetazione a piccoli arbusti, di altezza inferiore ai 50 cm si insedia su un suolo roccioso, detritico e sabbioso, dove, in alcuni tratti, affiora anche la roccia madre a testimoniare la precedente destinazione funzionale del luogo. Una pavimentazione in pietrisco di cava e sabbia di fiume si insinua tra la vegetazione e conduce il visitatore al sistema di rampe che permettono di raggiungere la quota del teatro. In quest’area sono presenti piattaforme in legno amovibili su cui si dispone un piccolo volume stereometrico, anch’esso in legno destinato ad ospitare i servizi igienici e punti di ristoro a servizio del teatro. La semplicità di questi elementi e il loro comporsi in un luogo recintato, concorrono a formare uno spazio chiaro nella sua architettura ma “sommesso” nelle forme in quanto prossimo ad un luogo con una valenza ambientale quale quella della Lama Balice.
Numerose cave, luoghi del lavoro e della tecnica non sono solo ferite sul territorio, possono ancora trasmettere suggestioni a chi le visita, possono assumere il ruolo di quello che l’architettura del paesaggio di scuola francese definisce Monuments vivants, siti naturali in cui la collettività si riconosce e si rappresenta.
Il Teatro è vocato a rappresentazioni teatrali, serate di musica, concerti, spettacoli di danza all’aperto, convegni, manifestazioni d’arte contemporanea, grandi eventi culturali. Dal recupero di un’area degradata nasce così uno spazio culturale polifunzionale ed un luogo di incontro con grandi potenzialità di fruizione e di utilizzo, destinato al flusso turistico estivo di un’area che ha quale suo riferimento spaziale l’area metropolitana di Bari.
Il progetto intende integrare nel disegno del parco della cava dismessa gli elementi che erano parte della precedente attività industriale, offrendone un nuovo uso e una diversa interpretazione.
Il progetto di sistemazione del teatro tende a salvaguardare il paesaggio suggestivo che offre la cava attraverso:
– l’uso di strutture provvisorie (in legno, acciaio, ..) per la realizzazione del palco, delle scene, delle pedane amovibili della platea e delle strutture di servizio annesse;
– interventi minimi di inserimento di muri di contenimento per la realizzazione delle rampe di accesso alla cava;
– interventi di rinverdimento delle scarpate con biostuoia e idrosemina ed inserimento di arbusti radicati di macchia mediterranea;
– consolidamento del piede di alcune scarpate attraverso l’uso di gabbionate rinverdite in rete metallica zincata, riempite in loco con pietrisco di cava.
Lo stretto legame spaziale con il solco erosivo di lama Balice è stato rafforzato dall’utilizzo di specie arboree ed arbustive tipiche dell’area e dall’applicazione di opere di ingegneria naturalistica che rendono particolarmente compatibili gli interventi di messa in sicurezza delle scarpate in terra presenti tra la cava e la lama.
L’impianto della vegetazione assume un ruolo preponderante all’interno del progetto soprattutto nell’ottica di conferire un’elevata qualità ambientale a tutto il complesso.
Le opere di riqualificazione ambientale sono riferite a un obiettivo principale: la definizione di un rapporto più appropriato tra la morfologia della lama, quella della cava e quelle della campagna circostante.
La lama, la campagna e la cava si presentano attualmente come luoghi privi di relazioni e di continuità fisica; si propone, quindi, di utilizzare la vegetazione come tessuto connettivo in grado di caratterizzare i diversi luoghi dell’area di progetto e in grado di dar vita ad una trama di relazioni e connessioni con il sistema della campagna periurbana e quello naturale del solco erosivo della Balice.
La scelta delle specie vegetali ha tenuto conto di diversi fattori:
– l’adattabilità alle condizioni pedoclimatiche del sito;
– la funzione paesaggistica e la compatibilità dei gruppi vegetazionali;
– la reperibilità sul mercato;
– le basse esigenze colturali.
Le “tipologie vegetali” individuate secondo precisi criteri funzionali, sono le seguenti:
– i filari di orniello;
– la maglia degli olivi;
– la macchia mediterranea alta;
– la macchia mediterranea bassa e la gariga;
– la vegetazione rupestre sul ciglio della lama;
– le recinzioni vegetali.