Ricerca Progetto dell'Architetto Paolo Maffiola


P.U.E. Magliano

In Urbanistica il

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DESCRIZIONE DEI CARATTERI PAESAGGISTICI E INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’area interessata dal Piano Urbanistico Esecutivo si colloca a sud – ovest del centro abitato di Capurso ed è delimitata ad ovest dalla strada statale 100 e a sud dalla nuova bretella di collegamento fra la statale 100 e Via Casamassima (Z.I.).
L’intervento assume un’importanza strategica se lo si inquadra in un contesto più ampio che gli conferisce una posizione baricentrica rispetto al sistema produttivo del terziario avanzato (Executive Centre, Baricentro, Auchan, Tecnopolis) che si struttura proprio lungo la direttrice Bari-Taranto.
L’intervento, nel pieno rispetto delle caratteristiche ambientali e della naturalità del sito, assume un’importanza strategica per la valorizzazione di un contesto di particolare rilievo.
La constatazione di un simile ruolo territoriale porta alla formulazione di una proposta progettuale di un piano urbanistico esecutivo in un’area che presenta caratteristiche peculiari e non pochi vantaggi rispetto ad altre aree edificabili del P.R.G., poiché costituisce, rispetto all’assetto urbano del Comune di Capurso, una direttrice di sviluppo privilegiata.

Ortofoto con inquadramento dell’area d’intervento

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IL PROGETTO

Uno degli obiettivi prioritari della presente proposta, è stato quello di definire un progetto di Piano Urbanistico Esecutivo che avesse come caratteristica intrinseca quella di favorire ed innescare processi di realizzazione agevoli e soprattutto possibili. In questo senso, si sono individuati dei comparti concepiti come unità autonome, delimitate da strade pubbliche, la cui singola realizzazione è assolutamente indipendente e svincolata rispetto alle altre in quanto la superficie da destinare ad edilizia privata (55%) e quella da destinare ad edilizia residenziale pubblica (45%) è proporzionalmente distribuita in ciascuno dei quattro comparti.

Planimetria generale dell’area

L’impostazione planimetrica dell’intervento ha assunto quale asse di riferimento quello N-S, dettato e quasi imposto dalla forte presenza della SS 100. E’ stato assegnato al sistema della viabilità un ordine gerarchico che partendo dalle strade di “bordo”, che intercettano l’intera maglia e a cui è attribuita una funzione di ingresso e uscita agevole, individua una viabilità minore, interna alla maglia, ed ancora una viabilità pedonale che potrebbe definirsi di “connessione” nel momento in cui è letta nella sua dimensione trasversale e longitudinale, quale elemento di unione delle aree di naturalità e delle aree edificate.
L’intera maglia si pone a ridosso di importanti infrastrutture stradali (SS 100, bretella di collegamento della SS 100 con via Casamassima, prolungamento di via Magliano) che, se da un lato conferiscono qualità al progetto a livello di posizione strategica di collegamento con il capoluogo di Provincia, con il polo produttivo del terziario avanzato e con la zona industriale, dall’altro potrebbero interferire con la qualità ambientale delle residenze. Sulla base di queste considerazioni e valutando le prescrizioni degli strumenti urbanistici (PRG e PPA), sono state collocate lungo il prolungamento di via Magliano, nel versante ad est la dotazione di parcheggi pubblici, nelle quantità dettate dal PPA e, in posizione baricentrica rispetto all’intera maglia le attrezzature religiose e commerciali. Si è scelto, inoltre, di creare una “zona cuscinetto” a sud – est costituita da un’area verde attrezzata direttamente connessa alla fascia di rispetto della SS 100 destinata dal PRG a verde privato (VP2). In particolare per l’area destinata a verde privato le NTE del PRG (art. 2.4, lettera d) prevedono la possibilità di realizzare “parchi e giardini in cui possono essere ubicate attrezzature per lo svago, come chioschi, bar, teatri all’aperto, impianti sportivi e per lo spettacolo”.

Vista dalla viabilità longitudinale di piano verso l’attrezzatura religiosa

Come ulteriore filtro di protezione dai grandi assi di scorrimento si è, inoltre, deciso di dislocare le aree destinate a parcheggio pubblico lungo i due fronti longitudinali della maglia. Queste aree strutturano un sistema complesso costituito da un percorso pedonale, una barriera antirumore di vegetazione (verde di quartiere), i parcheggi e una strada di distribuzione interna per una più agevole fruizione della zona commerciale e della chiesa, e per una più vantaggiosa distribuzione agli edifici residenziali.
L’assetto planimetrico della viabilità, genera un reticolo geometrico che intercetta aree regolari all’interno delle quali si dispongono a margine le diverse tipologie edilizie. Si sono così definiti quattro grandi blocchi, su cui si è operato per sottrazione in modo da originare un tessuto edilizio non compatto ma discontinuo, che interagisce e si inframmezza con il sistema della vegetazione (verde privato | verde di quartiere).
Le corti interne a ciascun comparto sono caratterizzate dalla loro specifica attitudine alla pedonalità e alla sosta. L’idea “matrice” dell’intervento è la ripresa dello spazio collettivo dei centri urbani Nord Europei dove lo spazio privato interseca quello pubblico, la commistione dei due garantisce la migliore vivibilità e il controllo reciproco.

Vista del verde di quartiere nelle corti dei comparti

L’esigenza di assegnare un valore unitario e complessivo all’intervento, ha condizionato la scelta di non differenziare le tipologie da destinare ad edilizia privata (55%) da quelle ad edilizia residenziale pubblica (45%).
Gli edifici residenziali sono costituiti da diverse tipologie edilizie, casa torre, casa in linea e ville binate; le differenti modalità di composizione delle stesse hanno individuato quattro “tipologie aggregative” che costituiscono i grandi blocchi della maglia.
Le “tipologie aggregative” sono su pilotis; questa è stata una scelta dettata dall’esigenza di non creare delle corti completamente chiuse, ma proprio per la grande importanza che si è assegnata al sistema della vegetazione, si è voluto permettere la percezione dell’elemento vegetale anche dall’esterno.
L’impianto della vegetazione, infatti, assume un ruolo preponderante all’interno del progetto soprattutto nell’ottica di conferire un’elevata qualità ambientale a tutto il complesso.
La diffusa presenza della piantata olivetata sulle aree della maglia C 3.3, ha fatto ipotizzare la possibilità di utilizzare queste alberature per costituire l’ossatura portante del tessuto vegetale. Alcuni olivi, infatti, potrebbero essere recuperati e reimpiantati nelle corti aperte dei complessi edilizi, lungo l’area cuscinetto destinata a verde privato che si è prevista a ridosso della statale 100 e nelle aree a verde di pertinenza delle attrezzature scolastiche, religiose e commerciali.
Il sistema della vegetazione è, inoltre, costituito da una serie di elementi di ordine minore (alberi di 2a grandezza, macchie, bordure) che definiscono di volta in volta il sistema dei parcheggi pubblici, quello dei parcheggi privati interni alle corti, il sistema di recinzione dei singoli blocchi.
Le specie vegetali previste sono quelle della macchia mediterranea; una simile scelta è stata dettata dalla volontà di voler proporre sia le associazioni tipiche di questo ambiente sia un sistema a verde i cui costi di manutenzione fossero notevolmente minori rispetto ad altri caratterizzati da specie più impegnative da un punto di vista manutentivo.

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CONCLUSIONI

Alla luce di quanto esposto precedentemente, l’obiettivo del Piano Urbanistico Esecutivo è quello di definire uno scenario possibile all’interno della maglia puntando a conservare le potenzialità dell’area e ad una riqualificazione ambientalmente compatibile della stessa.
Pertanto, si propone un progetto sintesi dei seguenti temi:
– Articolazione degli interventi in armonia con le esigenze del paesaggio e per la valorizzazione degli aspetti ambientali;
– Migliore Fruibilità e Accessibilità ai comparti mediante l’integrazione dei percorsi di mobilità lenta e fruizione in sicurezza anche nelle ore serali;
– Integrazione dei servizi e attrezzature collettive a servizio dell’edificato esistente e futuro.
– Creazione di nuovi spazi della e per la collettività, rendendoli attrattivi e accessibili durante l’intera giornata.

Vista del verde di quartiere nelle corti dei comparti


P.I.R.P. di San Marcello | Bari

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DESCRIZIONE

La rigenerazione delle periferie urbane rappresenta l’obiettivo prioritario che l’Amministrazione Comunale tramite i Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie (P.I.R.P.) si è prefissa di raggiungere.
I P.I.R.P. sono elaborati con la partecipazione attiva degli abitanti, finalizzata a garantire interventi che rispondano ai loro bisogni e ne migliorino la qualità della vita con particolare attenzione ai bambini, agli anziani e ai diversamente abili.
La proposta operativa complessiva passa attraverso un’attenta progettazione integrata, di investimenti pubblici e privati finalizzata alla rigenerazione ecologica e funzionale del quartiere, definendo obiettivi ed azioni.
Gli obiettivi generali del PIRP del quartiere San Marcello in Bari si riferiscono, dunque, a quattro temi fondamentali ed essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo specifico della Riqualificazione Urbana, Edilizia, Ambientale e Sociale del quartiere.
I temi principali del Programma riguardano:
• Riorganizzazione dell’assetto urbanistico
• Riqualificazione dell’ambiente costruito
• Adeguamento agli standard del sistema di urbanizzazioni primarie
• Miglioramento della qualità della vita e Rafforzamento dell’ Integrazione sociale

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LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ASSETTO URBANISTICO

La riorganizzazione dell’assetto urbanistico si realizza attraverso la ridefinizione della viabilità e degli spazi aperti che vengono individuati come la struttura portante e più leggibile della morfologia dell’intero nucleo del “brano periferico”, per la loro successione nel disegno dell’impianto e per le loro relazioni reciproche.
La scelta progettuale è orientata verso una pedonalizzazione quasi totale dell’area che, attraverso interventi sinergici pubblici e privati consentirà l’attraversamento dell’area su percorsi liberi ed integrati nella più ampia area pedonale.
La riqualificazione degli spazi a verde pubblici e di pertinenza dell’edilizia esistente e da realizzare, ridisegnano lo spazio urbano attualmente morfologicamente povero ed urbanisticamente irrilevante, ridotto così come è ad un non-luogo di semplice attraversamento dei flussi di traffico.
In particolare la sistemazione della piazza della chiesa di San Marcello e la realizzazione di una nuova piazza di quartiere definiscono un assetto urbanistico decisamente più rispondente alle esigenze di riqualificazione dell’intero ambito.

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LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AMBIENTE COSTRUITO

La riqualificazione dell’ambiente costruito si attua attraverso non solo la realizzazione di nuova edilizia residenziale sia pubblica che privata, ma anche il recupero di edilizia residenziale ERP esistente con l’intento di soddisfare le esigenze basilari dell’abitare e di tener conto della qualità degli edifici sia dal punto di vista architettonico che urbanistico con l’adeguamento degli standards pubblici e di pertinenza dei parcheggi e del verde.
Il PIRP, che si compone di opere di edilizia residenziale e di opere infrastrutturali sia pubbliche che private, è finalizzato a rinnovare i caratteri edilizi ed incrementare la funzionalità del contesto urbano mirando al risparmio nell’uso delle risorse naturali disponibili ed in particolare al contenimento delle risorse energetiche, ad accrescere e a migliorare qualitativamente la dotazione di servizi, del verde pubblico e delle opere infrastrutturali occorrenti al fine di migliorare l’integrazione quartiere-città ed i livelli di integrazione sociale all’interno del quartiere.
Un’occasione quindi per migliorare la qualità dell’architettura e dell’ambiente urbano, con uno sviluppo progettuale coerente che recepisca le esigenze di carattere funzionale, sociale e formale poste a base della ideazione e della realizzazione delle opere e che garantisca il suo armonico inserimento nell’ambiente con una particolare attenzione al contesto urbanistico.

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ADEGUAMENTO AGLI STANDARD DEL SISTEMA DI URBANIZZAZIONI PRIMARIE

Come precedentemente detto, tra le carenze infrastrutturali più marcate risultano essere la fognatura pubblica, che provoca costanti allagamenti dei piani cantinati degli edifici bassi e lo stato precario dei marciapiedi e delle strade, a causa soprattutto della presenza di radici che rendono accidentata la superficie calpestabile, creano difficoltà di deambulazione specie agli anziani.
Per cui uno degli obiettivi che il Programma si propone, per una reale riqualificazione dell’area, prevede la realizzazione della rete fognaria bianca e nera e la sistemazione dei marciapiedi affinché possano garantire la sicurezza e la percorribilità a tutte le fasce di utenza.

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IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA E L’INTEGRAZIONE SOCIALE

Il tema si realizza attraverso l’incremento della funzionalità sia abitativa che di relazione del contesto urbano e la previsione di una maggiore dotazione dei servizi, verde pubblico e opere infrastrutturali, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione residente.
Il miglioramento della qualità della vita in un quartiere periferico e degradato come San Marcello avviene con la riqualificazione degli spazi abitativi e pubblici attraverso opere che abbiano come obiettivi principali quelli legati alla qualità morfologica, alla qualità ecosistemica ed alla qualità fruitiva. Le qualità ecosistemica, morfologica e fruitiva, sono intese come l’insieme di prestazioni fornite dagli organismi abitativi e dall’ambiente urbanistico volte a realizzare condizioni adeguate di benessere ambientale e condizioni migliori di socialità e di fruizione degli spazi urbani che influenzano la vita quotidiana del quartiere. Il miglioramento della qualità della vita viene proposto anche attraverso la realizzazione di nuove forme di socialità, occasioni di incontro e di scambio tra generazioni, culture, storie di esistenze diverse, per cercare di integrare nella vita del quartiere soprattutto i soggetti più deboli e più emarginati.
Le piazze, la pista ciclabile ed i nuovi spazi pubblici ed i nuovi locali commerciali previsti completano gli interventi del Programma destinati all’integrazione sociale ed al miglioramento della qualità della vita che costituiscono la base per lo sviluppo sociale, economico ed ambientale che possono portare ad una reale riqualificazione di una “quasi” periferia urbana come quella di San Marcello.

VISTA AEREA AREA D’INTERVENTO

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IL PROGETTO

Il progetto affidato dalla PIRP SAN MARCELLO S.C.a R.L. ai professionisti: Arch. Paolo A. M. Maffiola, Arch. Lorenzo Netti, Ing. Arcangelo Santamato, Ing. Arch. Gianluigi Sylos Labini, parte dalla risistemazione delle aree esterne di tutta l’area così come individuata dall’AC. L’area individuata per la realizzazione delle sistemazioni degli spazi pubblici esterni, della nuava circoscrizione e degli edifici sia per l’ediliza ERP che privata è compresa tra Via Omodeo, Via Fanelli, Via Orabona e Via Veniero. La scelta progettuale del Programma è orientata verso una pedonalizzazione quasi totale dell’area che, attraverso interventi sinergici pubblici e privati consentirà l’attraversamento dell’area su percorsi liberi ed integrati nella più ampia area pedonale, con un’accentuazione delle differenziazioni tipologiche delle strade, con la formazione di percorsi pedonali privi di barriere architettoniche e con la sistemazione e l’illuminazione di strade e marciapiedi attualmente dissestati a garanzia della sicurezza di tutti i residenti.