Piano Nazionale per gli investimenti Complementari
(PNC) al PNRR – M1C3 – Turismo e cultura 4.0 – Piano
di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale,
edifici e aree naturali
Titolo dell’intervento: Bari Costasud, Parco Costiero
della Cultura, del turismo, dell’ambiente – Lotto 6 Parco
“Bellavista” – CUP J96B21000050006ù
GRUPPO DI PROGETTAZIONE (RTP):
ABACUS s.r.l. (Capogruppo)
– Maurizio Serafini, ingegnere
RICERCA & PROGETTO-Paesaggio Architettura Urbanistica s.r.l. (Mandante)
– Paolo A. M. Maffiola, architetto
V.D.P.-Società a Responsabilità Limitata (Mandante)
-Silvia Martorana, architetto
I.G.& P. INGEGNERI GUADAGNOLO & PARTNERS s.r.l. (Mandante)
-Luigi Guadagnolo, ingegnere
Studio Associato di Ingegneria-APTECH Engineering (Mandante)
– Saverio Suriano, ingegnere
TOPIARQ STUDIO SLP (Mandante)
– Concepcion de la Villa e M Jose Gaspar
Dott. Martinelli Antonella (Mandante)
– Antonella Martinelli, dott.ssa
ARCHEOTECH STUDIO ASSOCIATO DI ARCHEOLOGIA
di Barbara Venanti e Luca Donnini (Mandante)
L’intervento denominato “Bari Costasud, Parco Costiero della Cultura, del turismo, dell’ambiente – Lotto 6 Parco “Bellavista” relativo al Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) al PNRR – M1C3 – Turismo e cultura 4.0 – Piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali e riguarda la realizzazione un parco ad uso sportivo prevalente e prevede la riqualificazione di una fascia di territorio collocato a sud est dell’abitato di Bari. Il progetto fa parte di un più vasto intervento che prevede la realizzazione di un parco lineare costiero lungo 6 km che connetta il lungomare monumentale novecentesco e le spiagge urbane con i quartieri collocati a est e a sud del nucleo urbano centrale, diventando di fatto il parco più rilevante in termini di dimensioni e funzioni dell’area metropolitana di Bari.
Nella strategia diversificata di rigenerazione della linea costiera comunale questo tratto coniugherà una ingente dotazione ecologica, valorizzando gli elementi preesistenti, alla presenza di funzioni urbane legate alla balneazione e al tempo libero.
Come già detto il Parco Costa Sud è parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana: il piano particolareggiato “PUE Bari Costa Sud “. Tale strumento è l’esito di un concorso aperto che si è svolto nel corso del 2019. Elemento fondante del progetto per l’intero settore “Costa Sud” è l’attivazione di un vasto paesaggio come struttura portante per la rigenerazione urbana di una delle poche aree della costa barese ove ancora è possibile costruire un legame forte tra l’entroterra agricolo e il fronte marino. Al nuovo paesaggio è, quindi, assegnato un ruolo prioritario nell’attivare la rigenerazione dei quartieri della città esistente e nel supportare la costruzione delle densità edilizie previste.
PIANO URBANISTICO GENERALE DEL COMUNE DI BARI – PUG
Il quadro istituzionale e pianificatorio pugliese si è notevolmente modificato nel corso degli ultimi anni: sono intervenute innovazioni legislative, tra le quali la principale è l’entrata in vigore della LR 20/2001, che trasforma il tradizionale Piano Regolatore Generale in Piano Urbanistico Generale (PUG) e lo articola in previsioni strutturali e previsioni programmatiche; in applicazione dell’art. 4 della sopraccitata LR 20/2001 la Regione Puglia, con DGR n.1328 del 3 agosto 2007, ha approvato il “Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) – Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto dei Piani Urbanistici Generali (PUG)” che stabilisce metodologie, contenuti e procedure di redazione e formazione dei PUG.
In conformità? a quanto previsto dalla LR 20/2001 e dal DRAG, l’avvio del processo di formazione del nuovo PUG di Bari, a partire dalla redazione del Documento Programmatico Preliminare (DPP), ha avuto inizio con l’approvazione da parte della Giunta dell’Atto di Indirizzo (DGM n. 351 del 19.04.07) che definisce gli obiettivi generali del nuovo Piano Urbanistico Generale:
- Rafforzamento della capacità di governo pubblico del territorio da parte dell’Amministrazione
- Salvaguardia dei valori ambientali e storici, verifica di sostenibilità? ambientale dello sviluppo.
- Risoluzione delle emergenze ambientali e dei siti
- Riequilibrio della città e dell’area metropolitana attraverso i servizi e le reti infrastrutturali per la mobilità.
- Sviluppo delle politiche abitative orientate verso la riqualificazione urbana e la realizzazione di alloggi destinati alle nuove famiglie e per quelle meno
La formazione del nuovo PUG rappresenta l’occasione attraverso cui mettere a punto un progetto di sviluppo sostenibile condiviso dalla comunità?. L’immagine di Bari e la qualità? della vita nel suo territorio dipendono dall’innalzamento dei livelli di qualità?, efficienza e bellezza della città e del territorio sotto il profilo ecologico, morfologico, estetico, storico- artistico, dell’accessibilità? e della mobilità, della qualità? residenziale e della qualità? dell’insediamento. Il nuovo PUG, a partire dal DPP, deve puntare a questi obiettivi, rispondendo alla diffusa esigenza di qualità? urbana, che interessa in vario modo le diverse articolazioni dell’insediamento e del territorio di Bari.
La qualità?, efficienza e bellezza della città e del territorio va perseguita innanzitutto con l’articolazione di un uso dei suoli ed una disciplina delle trasformazioni fisiche, attenti al buon funzionamento dei cicli biologici, evitando al massimo le alterazioni irreversibili delle risorse naturali del territorio. Ciò? comporta una grande attenzione alla città costruita ed alle aree urbanisticamente compromesse su cui già? il DPP fornisce indicazioni per il PUG anche con ipotesi progettuali a scala urbana, e, allo stesso tempo, comporta grande prudenza nella espansione edilizia, nella consapevolezza che la qualità? dello spazio urbano va perseguita ed estesa a tutte le realtà? insediative.
Sempre per il perseguimento della qualità?, efficienza e bellezza della città e del territorio, è fondamentale l’approccio paesaggistico che dovrà? guidare le scelte del nuovo PUG per la pianificazione del territorio, per le quali il DPP fornisce orientamenti non solo di conservazione e valorizzazione, ma anche di costruzione di nuovo paesaggio nelle trasformazioni necessarie per la riqualificazione delle situazioni degradate presenti. La condivisione dei contenuti del Piano, necessaria per ottenere la reale collaborazione dei cittadini, dei soggetti sociali e degli operatori alla riqualificazione e trasformazione della città e del territorio, richiedono che i contenuti del PUG siano costruiti anche sul principio di equità?.
In particolare, per l’area oggetto d’intervento relativa al “Parco Bellavista” e di tutto il Parco “Bari Costasud, Parco Costiero della cultura, del turismo, dell’ambiente” il PUG prevede azioni strategiche integrate sul sistema insediativo come riportato nel DPP allo “Schema Strutturale Strategico TC.2.05 Japigia al Centro e Parco Costiero”:
- Recupero ambientale e rinaturalizzazione del Canale Valenzano quale corridoio primario della rete ecologica;
- Riqualificazione mista ecologico-fruitiva e paesaggistica delle aree agricole abbandonate e/o residuali, per la costituzione di un corridoio secondario della rete ecologica, di connessione tra il ganglio esistente allo sbocco a mare del Valenzano e quello previsto lungo la Lama San Giorgio;
- Formazione del parco urbano costiero attrezzato per rispondere a domande differenziate di fruizione balneare, naturalistica e ambientale, sportiva e del tempo libero, impostato sulla attuale viabilità di lungomare trasformata in percorso ciclopedonale costiero, proveniente dal lungomare urbano, attraverso il parco di Punta Perotti e diretto a San Giorgio;
- Spostamento della viabilità lungomare dalla linea di costa al tracciato liberato della ferrovia adriatica; completamento della rete viaria urbana a partire dalla realizzazione della Terza mediana bis, in particolare nel tratto lungo il canale Valenzano da via G. gentile a
- Completamento del margine verso il parco costiero mediante riammagliamento con l’insediamento di Japigia, densificazione degli spazi “fuori scala” esistenti nella zona, integrazione e potenziamento delle funzioni urbane, riqualificazione degli spazi pubblici esistenti, finalizzati a comporre un brano unitario di città aperta verso il
Anche il DPP del PUG è stato aggiornato nel 2010 per il recepimento della Variante al PRG di adeguamento al PUTT/p, cartografando sulla CTR 2006 i nuovi Ambiti Territoriali Distinti e Ambiti Territoriali Estesi individuati dalla Variante
Dallo Schema Strutturale Strategico DPP emerge come l’intervento si inserisca in modo coerente con le previsioni: valorizzazione dei corridoi ecologici, snodi ecologici da potenziare o riqualificare ai fini di migliorarne la funzionalità? ecologica, formazione di grandi parchi urbani, caratterizzazione verde di grandi spazi aperti esistenti o di recupero urbano.
Inoltre, il Parco risponde alle azioni strategiche integrate sul sistema insediativo in particolare risponde alla strategia di “Formazione del parco urbano costiero attrezzato per rispondere a domande differenziate di fruizione balneare, naturalistica e ambientale, sportiva e del tempo libero, impostato sulla attuale viabilità di lungomare trasformata in percorso ciclopedonale costiero, proveniente dal lungomare urbano, attraverso il parco di Punta Perotti e diretto a San Giorgio”.
Le aree d’intervento sono censite al Catasto del Comune di Bari al foglio 44. Di seguito sono riportati gli estratti degli elaborati grafici allegati.
Dalla verifica dei dati immobiliari desunti dall’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del Mercato Immobiliare, si è constatato che i valori coincidono con quelli già rilevati nel Piano Particellare di Esproprio redatto in fase di PFTE (vedasi elaborato 2312_D_X0_RPE01_01).
BENI PAESAGGISTICI
La proposta progettuale ricade parzialmente all’interno di un’area sottoposta a vincolo di cui al D.lgs 42/04 art. 142 “Aree tutelate per legge”, comma 1, lettera a) “territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”
BENI CULTURALI
Per i beni culturali si riporta la definizione di legge come da D.lgs 42/04 anche detto “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.
Art. 10. Beni culturali
1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. |
Esaminando l’area di intervento dal punto di vista della presenza dei beni culturali, si evince come non ci siano beni di interesse culturale all’interno dell’area e nemmeno nelle immediate vicinanze.
A circa 1,1 km in direzione sud-ovest dell’area di progetto del “Parco Bellavista”, dunque in aree esterne ad esso, sono presenti la Chiesa di San Marco Evangelista con la Masseria Carbone e poco più distante la Masseria Lorusso, segnalate dal PPTR come “siti interessati da beni storico culturali con le rispettive aree di rispetto nell’intorno.
La Chiesa di San Marco Evangelista si trova nel quartiere di Japigia in Via Caldarola ed è l’antica Masseria Carbone del 1700 che nel 1977 è stata trasformata in edificio religioso. Le sue stanze padronali, il frantoio e le stalle sono stati tutti adibiti a celebrare le attività parrocchiali. La struttura, circondata da mura bianche, ha conservato il suo aspetto originale e si trova immersa in un quartiere prevalentemente residenziale e moderno.
La Masseria Lorusso non è invece identificabile sulla cartografia in quanto non appare evidente né sulle ortofoto disponibili online, né da ricerche sul sito del Ministero dei Beni Culturali (http://vincoliinrete.beniculturali.it).
Se si esamina un intorno più ampio e pari a circa 2,5 km è presente la Torre Santa Teresa del sec. XVII di interesse culturale dichiarato a circa 1,7 km a sud-ovest dell’area d’intervento e i resti di una torre medievale (in Via Caldarola 41), anch’essa di interesse culturale dichiarato, a circa 2,5 km dall’area d’intervento in direzione del centro storico di Bari. Nell’intorno dello stesso centro storico, ben più lontano dall’area di intervento (oltre 4 km), sono presenti diversi beni di interesse culturale appartenenti perlopiù al patrimonio storico-architettonico.
AREE NATURALI PROTETTE E AREE AFFERENTI ALLA RETE NATURA 2000
Con la Direttiva Habitat 92/42/CEE è stata istituita la rete ecologica europea “Natura 2000”, che si sostanzia in un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e di specie ? sia animali che vegetali ? di interesse comunitario, la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza, a lungo termine, della biodiversità sul continente europeo. L’insieme di tutti i siti definisce un sistema relazionato da un punto di vista funzionale, al quale afferiscono le aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri ed i territori ad esse contigui indispensabili per garantirne la connessione ecologica.
La Rete Natura 2000 è costituita da Zone di Protezione Speciale (ZPS), Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
Le ZPS sono state istituite ai sensi della Direttiva Uccelli 79/409/CEE al fine di tutelare i siti in cui vivono le specie ornitiche di cui all’allegato 1 della Direttiva e per garantire la protezione delle specie migratrici nelle zone umide di importanza internazionale (Convenzione di Ramsar). I SIC sono stati istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di mantenere o ripristinare un habitat naturale (allegato 1 della Direttiva), o una specie (allegato 2 della Direttiva) in uno stato di conservazione soddisfacente. Le ZSC sono l’evoluzione dei proposti SIC (SIC) e ZPS individuati a seguito della redazione dei piani di gestione predisposti e approvati dalle comunità locali attraverso le deliberazioni dei Comuni in cui ricadono le zone.
Per la conservazione dei siti, l’art. 6 della Direttiva 92/42/CEE e l’art. 5 del D.P.R. 357/97 prevedono la procedura di Valutazione di Incidenza, finalizzata a tutelare la Rete Natura 2000 da possibili perturbazioni esterne negative: ad essa sono sottoposti tutti i piani o progetti che possono avere incidenze significative sui siti di Rete Natura 2000, per i quali deve essere predisposto un apposito Studio di Incidenza, finalizzato ad evidenziare i connotati ecosistemici e naturalistici dei siti interessati e le possibili interferenze generate dalle previsioni pianificatorie o progettuali in esame.
Per quanto riguarda la presenza e la distanza dai siti della Rete Natura 2000, si riportano i dati dei due siti più vicini:
- IT9120009 SIC/ZSC – Posidonieto San Vito – Barletta (D.M. n. 157 del 21/07/2005), a distanza superiore a circa 450 m;
- IT9120006 ZSC – Laghi di Conversano, a distanza superiore a 20 km
Il “Posidonieto San Vito – Barletta” IT9120009 nel formulario standard è descritto come segue:
Other Site Characteristics
La non spiccata rigogliosità della prateria, lascia spazio sufficiente all’insediamento di varie biocenosi tipiche del piano infralitorale. Particolarmente diffuse nell’ambito della biocenosi ad Alghe Fotofile le specie Cystoseira sp. e Dictyota sp, presenti sia su substrati rocciosi sia sugli ampi tratti di fondali a matte morta. Quality and importance In prossimità del limite inferiore (15-16 m) della prateria è presente la biocenosi coralligena che si sviluppa, in estensione ed altezza, man mano che aumenta la profondità. Essa evidenzia la capacità di colonizzare livelli batimetrici superficiali anche a causa di una certa torbidità che caratterizza le acque di questo tratto di mare. La biocenosi mostra comunque il massimo del suo sviluppo nella fascia batimetrica tra i 18 ed i 27 m, con costruzioni organogene, realizzate da una miriade di organismi (Alghe incrostanti, Poriferi, Cnidari, Briozoi, Anellidi, Ascidiacei, ecc.). Tali biocostruzioni risultano spesso imponenti come dimostrano alcuni sonogrammi registrati durante la navigazione in questo tratto di mare. Alla biocenosi coralligena si sostituisconogradualmente, all’aumentare della profondità (30-40 m), i fondi detritici organogeni. |
Per quanto riguarda le aree naturali protette della Regione, queste sono molto distanti dal sito d’intervento. La più vicina, distante oltre 10 km a nord-ovest, è il Parco Naturale Regionale della “Lama Balice”.
La proposta progettuale, dunque, non interferisce direttamente con aree protette quali parchi e siti appartenenti alla Rete Natura 2000.
AREE SOGGETTE A VINCOLO IDROGEOLOGICO
L’area di intervento non risulta essere gravata dal vincolo idrogeologico.
RIEPILOGO DEI VINCOLI
In sintesi, per quanto riguarda la presenza di vincoli, il progetto interessa l’area tutelata dall’art. 142, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n.42 del 2004 o “Aree tutelate per legge” e in particolare la lettera a) corrisponde ai “territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”.
L’area di progetto è attraversata dal vincolo nella parte nord, subito a ridosso della ferrovia, per una fascia che varia dai 150 m ai 70 m circa di profondità.
All’interno della perimetrazione di tale vincolo, come si vedrà anche più avanti nella presente Relazione, il progetto prevede l’impianto di alberature a formare un bosco in continuità con l’adiacente e futuro “Parco Costiero Torre Carnosa”, la conservazione e valorizzazione di tutti i muretti a secco preesistenti, la realizzazione di un anfiteatro che sfrutta la depressione naturale del terreno e la realizzazione di un parcheggio a raso. Importante è l’intervento dell’asse che sottopassa la ferrovia favorendo la visuale diretta verso il mare e il transito della fauna selvatica da e verso il mare al di sotto della ferrovia. Sono poi previsti percorsi pedonali e ciclabili, un circuito salute e uno di skate.
L’area di intervento non risulta essere gravata dal vincolo idrogeologico né da altro tipo di vincolo oltre quello sopra descritto.
Dunque, dal punto di vista vincolistico, pur ricadendo nel vincolo di cui al D.Lgs. n.42 del 2004, art. 142, comma1, lettera a), l’intervento appare compatibile, in via preliminare, con tutti gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica a scala comunale e sovracomunale vigenti, anche in virtù delle caratteristiche del progetto che prevedono per l’area interventi comunque schermati dalla vegetazione, in modo da non interferire con i caratteri peculiari di pregio paesaggistico del luogo tutelati dal vincolo stesso
Il lotto si presenta prevalentemente pianeggiante, con lievi dislivelli di quota, ed è caratterizzato maggiormente dalla presenza di campi con vegetazione spontanea, alcuni utilizzati sporadicamente da privati per la coltivazione di ortaggi. La porzione nord è scandita dalla presenza di una ferrovia attualmente utilizzata, che verrà successivamente smantellata. Nella parte centrale è presente un campo di atletica che non subiraà alcun intervento di progetto. Nella parte sud dell’area di intervento, in prossimità dell’area più urbana, sono presenti fabbricati di tipo misto di modeste dimensioni. Internamente al lotto sono attualmente presenti delle strade carrabili di poca importanza e strade vicinali-bianche spontanee. L’area non presenta una connotazione naturalistica rilevante ed è notevolmente trascurata a causa dell’incuria e della cattiva manutenzione dei luoghi con destinaizone pubblica. Di seguito si riportano foto dello stato di fatto e si rimanda all’elaborato grafico del rilievo fotografico per maggiori dettagli
OBIETTIVI DEL PARCO BELLAVISTA
Il Parco Bellavista è uno spazio per il tempo libero e lo sport all’aperto, integrato nello sviluppo del Plan Bari Costa Sud. Si tratta di uno spazio molto vicino alla costa, situato in un territorio tradizionalmente agricolo, che sarà integrato al centro del futuro parco reticolare, promuovendo la connessione paesaggistica tra la costa e il suo retroterra agricolo.
L’obiettivo della proposta è la creazione di un parco sportivo e ricreativo di qualità, integrato nell’ambiente e rispettoso del paesaggio esistente nella conservazione degli elementi tradizionali del paesaggio, ,quali i muretti a secco del vecchio terreno agricolo e la vegetazione esistente, come elementi strutturanti.
Sulla base di queste preesistenze, gli spazi si articolano attraverso una rete di percorsi principali e secondari di natura mista ciclopedonale all’interno del parco che conducono a tutte le strutture sportive. Questa rete di percorsi interna al parco è collegata con quelle delle aree agricole limitrofe del parco reticolare.
Il progetto integra l’infrastruttura Italfer che comprende:
- il sottopasso, che consentirà il collegamento con il parco costiero, salvando lo sbarramento ferroviario;
- la rotatoria a ridosso del sottopasso di competenza di RFI, la cui realizzazione è stata oggetto di specifica prescrizione del Comune di Bari recepita dal CIPE e oggi in fase di appalto dei lavori e la cui perimetrazione è definita nell’elaborato grafico “Planimetria di contatto tra i lotti 6 e 5” (file pdf).
INSERIMENTO PAESAGGISTICO DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO
La progettazione delle opere a verde, a fronte del ruolo di primaria importanza rivestito dalla componente vegetale nel processo di riqualificazione paesaggistica, ha come obiettivo prevalente quello di inserire gli interventi in progetto in modo compatibile ed integrato al sistema naturale e, contestualmente, di ripristinare quelle porzioni territoriali necessariamente modificate dall’opera o da tutte quelle operazioni che si rendono indispensabili per la sua realizzazione.
La logica di una progettazione di tipo ambientale che si propone è impostata sull’analisi contemporanea del sistema naturale e del progetto, che tenga conto del territorio in cui si colloca, riconoscendone i caratteri identitari, le capacità di trasformazione e le dinamiche evolutive in atto.
I criteri per il progetto d’inserimento paesistico-ambientale si basano su interventi di impianto in coerenza con il paesaggio vegetale circostante e con le dinamiche di colonizzazione del ciclo evolutivo della vegetazione, in modo da individuare le specie più adatte e in grado di adattarsi meglio alle condizioni climatiche e pedologiche del luogo.
Il criterio di utilizzare specie autoctone, tipiche della vegetazione potenziale delle aree interessate dal progetto, è ormai ampiamente adottato nelle opere a verde di ripristino e inserimento ambientale.
L’impianto di specie autoctone, oltre a rispondere ad una necessità di carattere pratico, dovuta alla facilità di attecchimento e di sviluppo, risponde alla volontà di evitare di introdurre specie esotiche che modifichino oltremodo l’ecosistema già pesantemente intaccato nei suoi equilibri dall’attività antropica. Le specie locali, essendo coerenti con la vocazione dei luoghi, si adattano maggiormente alle condizioni climatiche dell’area e alle caratteristiche dei suoli, assicurando una più facile riuscita dell’intervento. Esse inoltre risultano più resistenti verso gli attacchi esterni (gelate improvvise, siccità, parassitosi) e necessitano in generale di una minore manutenzione, consentendo di ridurre al minimo, in fase d’impianto, l’utilizzo di concimi chimici, fertilizzanti od antiparassitari. Occorre in primo luogo puntare su quelle specie già presenti nel paesaggio per evitare, da un lato, di proporre verde che non è in grado di sopravvivere e crescere spontaneamente e, dall’altro, per non incorrere in soluzioni artificiose che risultino avulse dal contesto ambientale circostante.
In sintesi, i criteri adottati per la scelta delle specie sono i seguenti:
- potenzialità fitoclimatiche dell’area;
- individuazione delle fitocenosi presenti;
- aumento della biodiversità locale;
- valore estetico naturalistico
La conoscenza delle singole specie vegetali è necessaria ad individuare quelle più idonee ad essere utilizzate per le diverse tipologie di impianto da inserire nel progetto, inoltre la scelta delle specie da impiantare non può prescindere dall’analisi delle caratteristiche climatiche ed edafiche del sito.
La scelta delle specie da impiantare è stata fatta in base alle caratteristiche bio-ecologiche delle specie e a quelle fisionomico-strutturali in relazione alla funzione richiesta (schermo visivo, scopo ornamentale, di accompagnamento lungo filari di accesso al mare o alle aree di parcheggio, ecc.). In ultima analisi si è voluto ricostruire un gradiente vegetazionale dall’ingresso del parco urbano fino agli accessi al mare impiantando specie tipiche della macchia mediterranea in ciascun settore del parco indirizzando la scelta delle specie verso una equilibrata proporzione tra le specie erbacee, arboree, arbustive a seconda della funzione specifica del settore individuato.
La scelta delle specie arboree per l’intervento di inserimento paesaggistico-ambientale ricade su specie autoctone tipiche della macchia mediterranea e presenti nella fascia costiera pugliese. In alcune aree di accoglienza e di gioco è previsto l’inserimento di alberi da frutto a scopo prevalentemente ornamentale.
Le specie arbustive distinte in grandi o piccole a seconda della dimensione della chioma, sono scelte sempre tra le specie autoctone, e avranno la funzione di ricreare un ambiente di bosco e sottobosco più o meno denso. Le fioriture colorate e asincrone, consentiranno di avere cespugli in fiore, e di conseguenza con frutti maturi, per diversi periodi dell’anno. Inoltre, i frutti prodotti dagli arbusti saranno richiamo per uccelli che potranno popolare le siepi arricchendo la complessità biologica del piccolo ecosistema.
Per le specie erbacee si è scelto di prediligere piante aromatiche e floreali con preponderante funzione ornamentale in virtù delle potenziali fioriture colorate e variegate.
Sulla base delle caratteristiche ecologiche e delle funzioni paesaggistiche individuate per ciascuna area del parco urbano, sono state selezionate le seguenti specie arboree:
Per l’ubicazione delle specie arboree, si rimanda all’elaborato grafico Cod. 2312EA0DPL0202 “Planimetria di progetto opere a verde – specie arboree”, allegata al Progetto Esecutivo.
Per quanto riguarda le specie arbustive ed erbacee, sono stati selezionati i seguenti raggruppamenti vegetazionali specificandone la funzione. Per la distribuzione e localizzazione dei raggruppamenti vegetazionali si rimanda all’elaborato grafico Cod. 2312EA0DPL0302 “Planimetria di progetto opere a verde – specie arbustive”, allegata al Progetto Esecutivo.
È possibile osservare che sia le specie arboree che arbustive di una medesima area del parco, assolvono funzioni complementari per raggiungere lo scopo designato, sia esso di accogliere il pubblico, indirizzare verso aree di parcheggio, rimboschire aree di gioco, fornire schermatura visiva o semplicemente ornare con fioriture colorate.
Per quanto riguarda l’inerbimento delle aree prative è stato selezionato un mix di specie erbacee pioniere per:
- Costituire un tappeto erboso aperto alla fruizione da parte dei cittadini;
- Stabilizzare con il loro apparato radicale lo strato superficiale del suolo, prediligendo, nella scelta delle specie, quelle già presenti nella zona, soprattutto appartenenti alle famiglie delle Graminaceae (Poaceae) che assicurano un’azione radicale superficiale e Leguminosae (Fabaceae) che hanno invece azione radicale profonda e capacità di arricchimento del terreno con
PROGETTO ARCHITETTONICO
L’arrivo al parco si realizza mediante due aree di accoglienza diametralmente opposte una all’arrivo del sottopasso dalla spiaggia, spazio individuato in corrispondenza della rotatoria, e un’altra all’ingresso del parco da via Gentile. Entrambe queste aree si presentano attrezzate con giochi per bambini, tavole da picnic, tavole da scacchi, aree di sosta, etc.. e presentano dei giardini di prossimità.
Il progetto prevede il recupero e il migliorano degli impianti sportivi esistenti (campi da calcio e pista atletica, non oggetto del presente appalto, ma ricompresa in uno stralcio succcessivo) e la realizzazione di nuove aree dedicate allo sport. Una di queste si presenta munita di campi da gioco quali campi da tennis,pickleball, pallavolo/basket e beach volley, l’altra, immersa in un parco verde proprio a simulare percorsi sotto il bosco, prevede aree attrezzate per lo skate, bici da cross,(comprese in un futuro appalto) circuito salute, etc.
Una delle premesse principali dell’intervento è mostrare la vista verso il mare fin dall’ingresso del parco. Le piantagioni forestali manterranno il sottobosco sgombro da arbusti che potrebbero ostacolare queste viste, incorniciando l’orizzonte del mare tra il piano terra e le cime degli alberi. Per la selezione delle specie vegetali si è tenuto conto della loro diversità, dell’adattamento al clima mediterraneo e soprattutto delle particolarità della loro ubicazione puntando su un’importante piantagione di specie autoctone mediterranee, ben adattate, con garanzia di uno sviluppo corretto e sano, con poco consumo di acqua e poca manutenzione.
Per poter orientare il progetto verso un futuro sostenibile e raggiungere un auspicabile grado di autosufficienza, il progetto mira ad ottimizzare le risorse sviluppando soluzioni costruttive razionali e semplici.
Di seguito verranno affrontate le diverse aree che compongono il parco con un maggiore dettaglio.
PERCORSI E SPAZI PUBBLICI
La proposta propone di limitare il numero dei materiali utilizzati, risolvendo incontri netti tra loro, lavorando con misure proporzionate e utilizzando soluzioni tradizionali e vissute.
I percorsi che oggi caratterizzano l’area presentano attualmente situazioni molto
diverse, caratterizzate da una rilevante disomogeneità di materiali e di dimensioni. A volte si tratta di strade a senso unico di marcia, a volte a doppio senso, con marciapiedi pedonali su entrambi i lati, su un unico lato o senza marciapiedi. Questi spazi costituiscono la naturale prosecuzione del sistema di percorsi pubblici di accesso e uscita dal Parco, pur assumendo le principali piazze lungo l’intera estensione del Parco come vere e proprie porte di accesso al Parco stesso.
Come elemento principale si ha la realizzare di una serie di piazze, “isole”, punti di aggregazione all’aperto, caratterizzate da arredi inclusivi, aree gioco per bambini e per adulti
Il presente progetto prevede (si vedano gli elaborati dedicati– “Abaco arredi e planiemtrie di arredo utbano”) la disposizione di tutti gli arredi che verranno realizzate nello stralcio principale o in stralci funzionali dedicati.
Tutte le aree sono state disegnate e previste con superfici e forme coordinate con il layout distributivo caratterizzante l’intero Parco. Tutte dispongono di attrezzature dedicate.
Le pavimentazioni saranno anti-trauma laddove ci sia pericolo di caduta, ma sempre realizzate con materiali a elevata vita utile e riciclabilità, preferibilmente provenienti da riciclo o sabbia.
Il parco diventa, quindi, un posto ideale dove praticare jogging, pattinare, fare passeggiate in bicicletta o in skateboard e rilassarsi al riparo degli alberi.
Di seguito si riportano degli estratti delle tavole dedicate alle varie aree di incontro.
PAVIMENTAZIONI E ARREDI
Il progetto esecutivo prevede per questi spazi pavimentazioni durevoli e riutilizzabili. Le principali tipologie di pavimentazione sono le seguenti:
- Pavimentazione drenante tipo “Losa Filtra” in lastre permeabili per i percorsi principali all’interno del parco e la rotatoria di arrivo dal sottopasso
- Pavimentazione in terra battuta drenante permeabile tipo “Stabilsana” per i percorsi secondari all’interno del parco
- Pavimentazione permeabile e drenante tipo idrodrain per lo skate
Tutte le pavimentazioni si presentano permeabili e drenanti allettate su un letto di ghiaia a varie granulometrie.
L’arredo urbano proposto è integratore, polifunzionale, inclusivo, durevole, resistente e riciclabile. Sono stati scelti materiali di pietra e legno, facilmente integrabili nel paesaggio agrario e privilegiando l’utilizzo delle copie del catalogo per garantire una qualità certificata e per la loro facile sostituzione e manutenzione.
AREE SPORTIVE, FITNESS E AREE GIOCO
Uno degli obiettivi primari del progetto in oggetto è quello del miglioramento del servizio sportivo e ricreativo dell’intera zona al fine di creare una serie di nuovi punti di ritrovo e condivisione che possano favorire l’inclusione e la partecipazione sociale.
Al fine di migliorare lo stato dei luoghi è stato previsto un riassetto totale dell’area e l’inserimento di nuove attività all’aperto, affiancate a quella già presente dell’atletica, in modo da permettere, soprattutto nella bella stagione, di organizzare vari eventi sportivi e di creare un vero e proprio percorso verde ricco di spazi di aggregazione all’aperto.
La scelta delle attività sportive, condivisa con l’Amministrazione Comunale, ha permesso di redigere un progetto che permetta la corretta fruizione ed utilizzazione deli impianti progettati nel rispetto delle normative vigenti.
Le attività sportive scelte in condivisione con l’Amministrazione Comunale sono:
- Campo da calcio ad 11 in erba naturale
- Campo da calcetto in erba sintetica
- Campi da pickleball
- Campi da tennis
- Campi polifunzionali omologati per basket e pallavolo
AREA SPORTIVA NORD- OVEST
L’intero lungomare è stato progettato avendo come obiettivo primario il benessere degli utenti e dei visitatori.
Come già detto il progetto si prevede, quindi, la realizzazione di nuove aree di sport.
L’area a nord- ovest è caratterizzata dalla presenza di n. 2 nuovi campi da gioco ciascuno per diverse discipline:
- Tennis;
- Pickleball;
- Polifunzionali, beach volley
Nella parte più bassa dell’area, invece, è stata progettata una vasca di sabbia con due campi da beach volley e dello spazio aperto per i giochi dei bambini.
Tutti i campi per dimensioni sono omologabili secondo le normative CONI.
I MATERIALI
I due campi da tennis sono correttamente orientati al fine di ridurre al minimo il fenomeno dell’orientamento. Il contesto ambientale in cui questi sono posizionati è ideale in quanto il contesto migliore per un campo da tennis è certamente quello naturale.
La scelta della superficie è stata fatta valutando la destinazione prevalente dell’impianto, le spese di manutenzione e il clima e le richieste dell’Amministrazione. I campi da tennis, come da regolamento sportivo, saranno recintati e l’accesso sarà permesso nei due lati lunghi.
L’area sportiva multifunzione prevede la realizzazione di n.2 campi poolifunzionali basket- pallavolo e di Pickleball, uno sport che coinvolge sempre un numero maggiore di utenti, e due campi polifunzionali.
Al fine di realizzare tutti i campi con materiali drenanti e permeabili le pavimentazioni scelte per queste aree sportive sono pavimentazioni smontabili e facilmente rimovibili posate su uno strato di idro- drain, necessaria per la realizzazione di un sottofondo liscio, piano e regolare.
AREA CAMPI DA CALCIO
I due campi da calcio e calcetto esistenti si presentano in uno stato di degrado piuttosto avanzato e privo di impianto di illuminazione, per questo e al fine di creare un parco d’insieme coerente e fruibile anche nelle ore serali è stato previsto lo smantellamento dei campi esistenti e la loro ricollocazione nella parte più vicina alla Via Gentile, nei pressi di uno dei due parcheggi principali fruibile anche da eventuali pullman.
I due campi sono posti in stretta relazione tra loro grazie al posizionamento di un’unica grande tribuna fruibile da tutti i lati in grado di creare un forte punto di attrazione.
A servizio dei due campi è stato ricollocato un blocco spogliatoi.
Il campo da calcio ad 11 è stato realizzato in erba naturale.
Il rettangolo di gioco avrà, come da regolamento FIGC, 100 m x 60 m con fasce di rispetto previste di 3.5 sui lati corti e 2.5 su quelli lunghi.
Particolare attenzione verrà posta al piano delle seminazioni ed al tipo di graminacee da seminare sulla base delle analisi del terreno e lo studio delle condizioni climatiche locali.
Per quanto riguarda il sistema di drenaggio è stato previsto un drenaggio di tipo reticolare con tubazioni microforate poste in base ad un preciso schema geometrico per consentire un assorbimento rapido ed uniforme dell’acqua superficiale rendendo i tappeti erbosi praticabili in qualunque condizione metereologica.
Il campo da calcetto, invece, verrà realizzato in erba sintetica.
Il rettangolo di gioco avrà le dimensioni di 65m x 45m con fasce di rispetto previste dal regolamento vigente di 3.5 sui lati corti e 2 su quelli lunghi.
Il sottofondo in terra battuta del campo di calcio esistente, verrà sostituito con un manto in erba artificiale di ultima generazione tipologia “standard”, realizzata nel rispetto di quanto previsto dal nuovo regolamento emanato dalla “LND SERVIZI”.
L’intervento consiste nel consolidamento del terreno esistente e nella realizzazione delle pendenze con macchinari a controllo “laser”, nella realizzazione di un sottofondo a doppio strato di inerti con drenaggio verticale a scorrimento orizzontale tramite geodreno e guaina impermeabilizzante.
L’acqua superficiale verrà convogliata nelle canalette poste ai lati del campo per destinazione mentre l’acqua di drenaggio verrà raccolta nel sistema drenante posto lungo i lati lunghi del rettangolo di giuoco ed allacciato al sistema di smaltimento esistente.
Il piano di gioco è costituito da un manto erboso artificiale monofilamento da 50/60mm. con ritorno di memoria, da uno strato di zavorra in sabbia silicea di circa 4/5 mm. e da un intaso prestazionale con l’uso di granuli di gomma vulcanizzata nobilitata.
A completamento di entrambi i campi saranno posizionate le nuove panchine di tipo “standard” fissate su sottostante basamento in cls per n° 10 atleti; due porte da calcio comprensive di reti; una nuova recinzione costituita rete parapallone il più trasparente possibile.
L’ILLUMINAZIONE
Tutti i campi sono dotati di impianti di illuminazione a Led tramite delle torri faro per permettere il gioco anche in notturna. L’impianto illuminotecnico è stato pre-dimensionato al fine di poter ospitare anche competizioni sportive.
A seguito dell’analisi illuminotecnica sono stati definiti gli apparecchi illuminanti per ogni campo.
Per maggiori informazioni si rimanda alla Relazione tecnica impianto illuminazione campi da gioco 2312_E_U0_RIE02_00
STRUTTURALE
Perimetralmente ai campi da calcio, ai fini di una corretta illuminazione per un migliore utilizzo, saranno posizionate n.4 torri faro di altezza totale pari a 20m. Le torri faro, per le cui caratteristiche tecniche si rimanda alle schede tecniche fornite dal produttore, poggeranno su plinti di fondazione in c.a. a pianta quadrata, con dimensioni alla base pari a 2.60×2.60 m e altezza 0.50 m; superiormente è presente un dado di dimensioni in pianta 1.30×1.30 m e altezza
1.00 m. L’altezza totale dei plinti è 1.50 m.
La stessa tipologia di illuminazione viene utilizzata anche per i campi da tennis, per i quali però è sufficiente installare torri faro di altezza pari a 10.80 m, di dimensioni minori. Quindi anche i relativi plinti fondazione avranno dimensioni minori, ovvero pianta quadrata di lato 1.50×1.50 m e altezza 0.50 m; il dado superiore misura 0.60×0.60 m in pianta e 0.50 m in altezza. L’altezza totale di questa seconda tipologia di plinto è 1.00 m.
Per entrambe le tipologie di plinto il calcestruzzo impiegato è tipo C32/42 e l’armatura viene realizzata mediante barre in acciaio B450C di diametro ?12 mm e passo 25 cm.
Al di sotto del piano di posa delle fondazioni è previsto uno strato di magrone di 10 cm. L’ancoraggio delle torri faro ai plinti avviene tramite piastra di base con bulloni e tirafondi posizionati durante il getto della fondazione.
Nella zona Nord del parco vengono realizzati alcuni campi da gioco, tra cui due campi da basket. Per il posizionamento del canestro e della relativa struttura di sostegno è necessaria la realizzazione di un plinto di fondazione in calcestruzzo armato. La posizione del plinto è determinata a seguito del posizionamento della struttura metallica.
In pianta la posizione è misurata a partire dalla linea di fondocampo (si rimanda all’elaborato grafico 2312_E_O0_DOP03). La struttura in acciaio a sostegno del canestro, sarà posizionata all’interno del plinto di fondazione prima del getto del calcestruzzo, in modo da garantire un vincolo di incastro.
Le dimensioni del plinto sono 1.00 m x 1.20 m in pianta, con un’altezza di 1.00m e sarà interrato di circa 15 cm.
LA TRIBUNA
In posizione baricentrica tra i due campi da calcio è posizionata una tribuna fruibile da tutti e quattro i lati in grado di garantire la visione per entrambi i campi.
L’obiettivo era quello di diventare un forte punto di attrazione, svincolando la tribuna dalla sola funzione di seduta per gli spettatori e diventando di fatto un punto focale dell’intera area, punto di incontro – piazza anche quando i campi da gioco non sono utilizzati.
Le forme morbide della tribuna scandiscono 3 gradoni che talvolta diventano più profondi realizzando una vera e propria seduta.
Ad intervalli regolari e come da normativa, si ha la presenza di una piccola rampa di scale che permette l’accesso al gradone più alto.
Integrato con il sistema della tribuna è il verde. La parte più alta, infatti, è una vera e propria vasca in grado di ospitare la piantumazione di alberi.
Strutturale
I campi da calcio sono posti in stretta relazione tra loro grazie al posizionamento di un’unica grande tribuna fruibile da tutti i lati in grado di creare un forte punto di attrazione.
La tribuna, di forma trapezoidale, è realizzata in cemento armato ed ha sviluppo in pianta pari a 58.00 m. Questa è costituita da tre gradoni in cemento per ciascun lato di altezza pari a 0.45 m e lunghezza pari a 1.00 m separati da una vasca in cui avverrà il posizionamento di terreno finalizzato all’alloggiamento di elementi di arredo verde urbano. L’armatura della tribuna in cemento armato viene realizzata mediante il posizionamento di barre in acciaio B450C di diametro ?12 mm e passo 45 cm. Le strutture a gradoni ai due lati della vasca sono collegate mediante travi in cemento armato di dimensioni pari a 0.45×1.00 m posizionate ad interasse di 9.00 m ed armate con barre in acciaio B450C di diametro 12 mm e passo 20 cm.
SPOGLIATOIO A SERVIZIO DEI CAMPI DA CALCIO
A seguito di una valutazione sull’attuale stato di degrado in cui versano gli spogliatoi preesistenti e in relazione alla loro posizione ritenuta poco congrua con il nuovo assetto dell’area è stata predisposta la demolizione del vecchio corpo spogliatoi e una nuova realizzazione in una zona maggiormente baricentrica rispetto ai campi da calcio.
Le scelte progettuali sono state improntate al rispetto delle Norme Coni per l’impiantistica Sportiva (approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del CONI n. 1379 del 25 giugno 2008) e a criteri di sostenibilità ambientale, di efficienza ed economicità, pur nel perseguire la massima qualità architettonica.
Il nuovo spogliatoio è stato dimensionato per un numero di utenti congruo ed è caratterizzato dalla presenza di :
- N 2 Spogliatoi per atleti: Il corpo spogliatoi sarà dotato di numero due spogliatoi per gli atleti, divisi per sesso con una superficie utile di circa 38 mq ognuno. Gli spogliatoi saranno accessibili anche agli utenti D.A. A tal fine la porta di accesso a battente sarà di luce netta pari a 0,90 ml, con apertura verso le vie di uscita mentre quelle scorrevoli saranno anche esse di luce netta pari a 0,90 ml. Negli spogliatoi, vi sarà anche lo spazio per permettere il posizionamento di una panca con adiacente spazio per la sosta della sedia a
- 2 Spogliatoi giudici di gara: saranno previsti due locali spogliatoio, da destinare all’utilizzo dei giudici di gara, dimensionato ciascuno per un numero minimo di due utenti. Ogni locale spogliatoio avrà a disposizione un proprio servizio igienico e le docce. La dimensione degli spogliatoi di superficie utile di 13 mq e le caratteristiche dei servizi igienici e delle docce saranno tali da permette la fruibilità agli utenti D.A.
- Servizi igienici: sia gli spogliatoi atleti che quelli dei giudici di gara saranno tutti dotati di servizi igienici. Almeno uno dei WC a sevizio degli spogliatoi avrà una porta di larghezza netta pari a 0,90ml e tali da permettere l’accesso anche agli utenti A.
- Docce: gli spogliatoi atleti saranno dotati ognuno di 6 docce mentre quelli per i giudici di gara, saranno dotati ognuno di n.1 docce. Le docce saranno del tipo a pavimento senza divisori fissi per consentire un agevole uso anche da parte degli utenti D.A. Ogni doccia avrà una dimensione di 0,90×0,90ml con antistante spazio di passaggio della larghezza di 0,90 ml. Nel locale doccia è presente un posto doccia accessoriato e fruibile da parte degli utenti D.A.; a tal fine la doccia avrà uno spazio adiacente per la sosta della sedia a ruote pari alla larghezza di un piatto doccia, ossia 0,90ml. 4.
- Infermeria: Come da normativa CONI l’impianto sarà dotato di un’infermeria dotata al suo interno di bagno privato
L’edificio spogliatoi comprende inoltre un blocco di bagni pubblici e un’area distributori vetrata e comunicante con un piccolo spazio aperto al coperto in cui sarà possibile disporre tavolini e sedie.
Il distributivo è esterno all’edificio, ma protetto da uno sporto della copertura.
Lo strutturale
Gli spogliatoi del campo da calcio sono realizzati con una struttura portante puntiforme in acciaio tipo S275 poggiante su un graticcio di travi rovesce in calcestruzzo armato.
Il manufatto si sviluppa per unico livello di elevazione con montanti e traversi principali in sezione HEA220 e traversi secondari in sezione HEA180, con vincoli di incastro in tutti i nodi. Internamente sono disposti una serie di arcarecci in profilo HEA180, con vincoli a cerniera per entrambe i vertici.
L’impalcato di copertura sarà realizzato con un solaio in lamiera grecata e soletta collaborante in calcestruzzo. La lamiera sarà tipo HI-BOND A55/P600 sp. 10/10, la soletta collaborante sarà in calcestruzzo C32/40 per uno spessore minimo di 55 mm, armata con r.e. 8/20×20
In virtù dei modesti carichi trasmessi al terreno dalle strutture in elevazione, il sistema fondale sarà di tipo diretto, costituito da travi rovesce rettangolari con sezione differente a seconda se perimetrali o interne. Nello specifico le travi perimetrali saranno a sezione 50×50 cm mentre quelle interne saranno 30×50 cm. Al di sotto del piano di posa delle fondazioni, come anche all’interno dell’area da esse delimitata, è previsto uno strato di magrone di 10 cm. Tutto il piano terra risulta infatti isolato dal terreno dalla presenza di un vespaio areato con moduli in plastica riciclata. Tra la struttura di legno e la fondazione in c.a. andrà interposto uno strato di guaina bituminosa che deve risvoltare sulla struttura di fondazione (e non sulla parete di legno) per evitare le trappole di umidità.
I tamponamenti di chiusura perimetrale saranno realizzati con una doppia parete costituita da due setti contrapposti alla struttura in acciaio, chiusi in alto dal una lastra a L in acciaio. Il setto esterno in lastre di cemento rinforzato sarà realizzata con materiali tipo Knauf Aquapanel Outdoor o equivalenti, mentre il setto interno in doppia lastra di cartongesso con barriera al vapore (tipo Knauf GKB o equivalente) più una lastra adatta a comunità (tipo Knauf Diamant o equivalente). Il pacchetto così composto assicura un adeguato isolamento acustico e termico, oltre che la resistenza agli urti e la protezione della struttura e degli ambienti interni dagli agenti atmosferici.
Gli impianti
La scelta della soluzione impiantistica più adatta è fortemente condizionata dalle caratteristiche del fabbricato e dell’utenza. Una buona progettazione deve garantire la piena integrazione del sistema edificio-impianto, un’elevata flessibilità nell’utilizzo degli spazi, ingombri verticali e orizzontali contenuti, un costo di impianto e di gestione ragionevole e giustificato e, infine, un elevato grado di benessere, cioè il mantenimento di condizioni termoigrometriche, di ventilazione e di distribuzione dell’aria ottimali, con livelli sonori contenuti.
Sia il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo sono garantiti da terminali del tipo Hi- wall da parete alta o a cassetta a quattro vie (spogliatoi) con batteria ad espansione diretta attestati ad un impianto del tipo VRF.
La tipologia di impianto specificata sarà attestata a tre sistemi produttori del fluido vettore dell’energia termica del tipo a pompa di calore reversibile raffreddata ad aria. Il fluido vettore (fluido refrigerante R410a) sarà inviato agli evaporatori delle unità interne.
A servizio dell’impianto di VRF sarà installata n. 1 unità esterna a pompa di calore reversibile MITSUBISHI Electric PUMY-SP112VKM condensata ad aria con compressori DC Scroll Inverter, batteria riprogettata su 4 lati, alimentata a 380-415VAC, trifase, 50Hz. Funzione di riscaldamento continuo con parzializzazione della batteria, nuova funzione di controllo dinamico della temperatura di evaporazione per maggiore efficienza energetica. Conforme a ErP18 e ErP21, certificate EUROVENT.
La produzione dell’acqua calda sanitaria avverrà attraverso un bollitore a pompa di calore da 300 l che sarà integrato da 2 pannelli solari termici a circolazione forzata.
L’intervento progettato prevede la realizzazione sulla copertura di un impianto fotovoltaico da 18,0 kW costituito da 45 pannelli in silicio monocristallino organizzati su tre stringhe.
L’impianto fotovoltaico si compone essenzialmente dei seguenti componenti:
- moduli fotovoltaici;
- strutture di supporto e ancoraggio per la disposizione dei moduli in aderenza del tetto inclinato a falda;
- elettronica di potenza per la conversione dell’energia elettrica da corrente continua a corrente alternata;
- impianti elettrici di collegamento e
Per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico non è prevista l’esecuzione di opere civili di rilievo e comunque strettamente necessarie alla funzionalità dell’impianto stesso. Le opere elettriche consisteranno nella realizzazione del generatore fotovoltaico tramite la connessione dei moduli in serie-parallelo, l’installazione e connessione delle apparecchiature di conversione, l’installazione dei quadri elettrici di protezione e misura, il collegamento alla rete elettrica e l’installazione di un impianto elettronico di gestione, controllo e visualizzazione dei risultati ottenuti.
L’ANFITEATRO NELLA CAVA(oggetto di futuro stralcio)
Nell’area nord-est del lotto il progetto prevede la realizzazione di un anfiteatro all’interno del quale gli elementi tradizionali del paesaggio, quali i muretti a secco del vecchio terreno agricolo e la vegetazione esistente, sono assunti come elementi strutturanti.
L’area dell’Anfiteatro nella cava sarà oggetto di futuro stralcio.
Il concept progettuale alla base dell’idea di anfiteatro si fonda sul rapporto tra architettura e paesaggio, teatro e parco, costruito e natura. Questa riflessione fa parte di una visione più ampia, inclusiva e pluralistica in cui lo sviluppo, e conseguentemente la crescita sociale ed economica di un luogo, devono fondarsi sulla continuità e l’integrazione con il paesaggio per offrire un supporto coerente e pertinente all’intervento architettonico.
Il risultato è un anfiteatro che può accogliere numerosi spettatori e ospitare importanti produzioni artistiche all’aperto, integrandosi con sensibilità nel paesaggio.
La realizzazione dell’anfiteatro consentirà la creazione di uno spazio nuovo e stimolante, aperto e accessibile a tutti, così da rafforzare la mission progettuale volta a donare alla cittadinanza un luogo che crei opportunità di incontro, di socializzazione, di scambio e di crescita culturale,
come risorsa per tutte le fasce d’età e come elemento di contrasto al disagio e all’isolamento.
Aprendosi sul parco, smaterializzando le sue facciate e massimizzando la vista, l’architettura progettata favorisce la convivenza e la sinergia tra teatro e natura, incorniciando il paesaggio del Parco Bellavista e fungendo contestualmente da teatro, parco, elemento architettonico e finestra aperta a due passi dal mare. Grazie alla sua conformazione e dematerializzazione, il palco/orchestra circolare all’aperto diventa un elemento chiave del design del parco, che “mette in scena” il paesaggio stesso. In tal modo, gli utenti del parco sono incoraggiati a scoprire il teatro e, viceversa, i frequentatori del teatro sono invitati a esplorare il parco.
Numerosi elementi promuovono l’accessibilità e i collegamenti visivi tra l’anfiteatro e il parco. Questi includono il diradamento degli arbusti e l’estensione dei sentieri del parco che diventano gradualmente palco e gradonate.
SKATE PARK e BICI CROSS SOTTO IL BOSCO (oggetto di futuro stralcio)
Nelle aree adiacenti a quella che ospita l’anfiteatro, in direzione ovest e in direzione sud, si prevede la realizzazione rispettivamente di uno skatepark e di un’area riservata all’attività di bici cross. L’intervento in progetto si propone l’obiettivo di potenziare l’offerta sportiva della città di Bari, rilanciando i cosiddetti “sport minori”. L’orientamento che ha portato all’idea di realizzare tali aree dedicate nasce dall’esigenza di sostenere contestualmente l’attività sportiva all’aperto come occasione di socializzazione ed integrazione per i cittadini. Al contempo il parco potrebbe acquisire un’importante funzione sociale, attraverso il coinvolgimento di ragazzi portatori di handicap che, attraverso lo sport, opportunamente guidati, potrebbero rafforzare, sostenere e sviluppare il proprio senso di autonomia, di autodeterminazione e di indipendenza.
Le aree dello skate park e del bici cross saranno oggetto di futuro stralcio.
Nello specifico, si è scelta la destinazione d’uso dello skatepark in relazione alla sempre crescente diffusione dell’attività sportiva dello skateboarding, specialmente tra i più giovani.
Tale attività, infatti, viene anche utilizzata come allenamento per gli sport invernali (snowboard, sci) e per il surf. Lo skateboarding, inoltre, è uno dei pochi sport che, specie negli Stati Uniti e in Canada e in misura minore nel resto del mondo, è diventato anche rappresentativo di uno stile di vita giovanile, oltre che un mezzo di trasporto molto diffuso. La realizzazione di tale area dedicata, consentirà agli skater, ma anche a chi vorrà sperimentare o avvicinarsi a tale disciplina, spesso praticata per strada (street-skating), di avere a disposizione uno spazio protetto e riservato che risponda alle proprie aspettative, naturalmente con una impostazione geometrica adatta a tutte le età.
Il ciclocross, invece, è un particolare tipo di attività ciclistica nato e sviluppatosi in Europa agli inizi del 1900 come sistema, per i corridori, per rimanere in forma durante l’autunno e l’inverno, in attesa della ripresa dell’attività agonistica su strada.
Tale disciplina è diventata in poco tempo una specialità autonoma, con propri specialisti e con un forte seguito di pubblico, soprattutto nei paesi del Benelux, Svizzera e Italia.
L’impianto progettato è stato concepito con l’intenzione di creare uno spazio fruibile non solo da parte di persone esperte, ma anche da parte di coloro che intendano avvicinarsi a questa pratica sportiva per la prima volta.
RECINZIONI
Il parco sportivo è recintato per garantire la sicurezza notturna, ma sia la recinzione generale come quella dei campi sportivi sono state disegnate il più trasparenti possibile. La recinzione scelta tipo XTend a maglie ampie e di colore acciaio riflettente permette, infatti, la massima trasparenza. Per i campi da gioco, come prescritto durante le sedute della CdS saranno realizzate in maglia verde romboidale. Di seguito i disegni delle recinzioni di accesso al parco.
Gli ingressi principali, invece, saranno caratterizzati da cancelli in acciaio anodizzato microforato a battente negli accessi ai percorsi pedonali e scorrevoli per i percorsi carrabili.
Lo strutturale
Il confine dell’area d’intervento su Via Gentile verrà delimitato attraverso una recinzione composta da muri in c.a. e rete metallica alternati. L’accesso sarà consentito tramite due cancelli, uno pedonale ed uno carrabile di dimensioni rispettivamente 5.00m e 12.00 m.
I cancelli presentano una struttura portante realizzata con profili tubolari in acciaio zincato. A coperta della struttura, sarà istallata una doppia lamiera microforata di spessore 4 mm.
In corrispondenza dei cancelli i muri di recinzione saranno del tipo a mensola, con una fondazione di 0.85 m a monte (lato interno del parco) con altezza 0.30 m, questa sarà utilizzata anche per l’istallazione del binario in acciaio per lo scorrimento del cancello. L’altezza è di 2.10m fuori terra con spessore del paramento di 0.25m. Saranno realizzati in calcestruzzo C32/40 armato con barre in acciaio B450 di diametro ?12 mm e passo 25 mm. La rete metallica di recinzione sarà fissata a pali in acciaio fissati su un cordolo in c.a., con sezione rettangolare 30×65 cm, armato con barre in acciaio B450 di diametro ?12 mm e passo 25 mm.
Saranno realizzati dei cordoli anche per il sostegno delle reti di recinzione dei campi da calcio e da tennis: in entrambi i casi il cordolo presenta sezione rettangolare 50×40 cm ed è realizzato in calcestruzzo C32/40 armato con barre in acciaio B450 di diametro ?8 mm e staffe di diametro ?12 mm passo 20 mm.
Al di sotto del piano di posa delle fondazioni è previsto uno strato di magrone di 10 cm.
A servizio dell’area di progetto sono previste due aree parcheggio una a nord e una a sud del parco con una disposizione di circa 274 posti di cui un adeguato numero è destinato ai diversamente abili secondo le normative vigenti in materia.
La superficie di parcamento è disposta a raso, ad una quota prossima al piano di campagna attuale.
La distribuzione degli stalli è posta nella tipologia a pettine ed è costituita da una serie di file parallele di dimensione 5m di lunghezza per 2,5 m di larghezza con corte di distribuzione a senso unico di larghezza 6m, utili alla manovra di ingresso ed uscita degli stalli.
Le file di stalli longitudinali sono servite da una viabilità organizzata a senso unico di marcia da 6,00 m, ciò al fine di consentire l’accesso dalla nuova strada di collegamento interna evitando così punti di conflitto con i flussi in uscita dal parcheggio sulla nuova viabilità.
Il progetto prevede un adeguato distanziamento per gli stalli delle auto al fine di ottimizzare lo spazio di manovra ed inoltre è stato inserito, come elemento di divisione longitudinale, un sistema di isole verdi cercando di integrarle il più possibile con il sistema verde circostante.
In adiacenza agli stalli auto è stato dimensionato un percorso pedonale a raso, delimitato da opportuna segnaletica bianca orizzontale, per garantire maggiore accessibilità alle aree parco
e formale tra i punti di accesso e gli spazi pubblici principali lungo il Parco.
Le principali tipologie di pavimentazione utilizzate per i pavimenti sono le seguenti
- Pavimentazione permeabile drenante in granulato di marmo tipo “Grevelit” in colore terroso per i marciapiedi dei parcheggi
- Pavimentazione permeabile drenante in granulato di marmo tipo “Grevelit” in colore grigio per le strade carrabili dei parcheggi
- Pavimentazione drenante tipo “Llosa Filtra green” di Breinco per le aree dei parcheggi
RENDER DI PROGETTO
Il progetto prevede
- la realizzazione degli impianti di illuminazione e di alimentazione dei sistemi di irrigazione e sollevamento acque;
- la realizzazione di quadri elettrici generali (e relative canalizzazioni interrate) a servizio delle zone ludiche (campi da gioco e spogliatoi) e della tensostruttura nell’ambito dell’intervento, denominato “Bari Costasud, Parco Costiero della cultura, del turismo, dell’ambiente”, ovvero di un grande parco da realizzare attraverso la riqualificazione delle aree collocate a sud-est dell’abitato di Bari su una vasta zona, in parte degradata e poco fruibile, con caratteri peculiari del paesaggio costiero ed in gran parte libera da insediamenti
Per caratteristiche geometriche, posizione delle alimentazioni e facilità distributiva, l’area viene suddivisa in sei zone di cui tre destinate all’illuminazione pubblica e ai servizi di irrigazione e sollevamento acque e tre destinate ai servizi sportivi:
- Zona a nord dello Stadio Bellavista (quadro elettrico QE01) – Illuminazione e irrigazione
- Zona ad ovest dello Stadio Bellavista (quadro elettrico QE02) – Illuminazione
- Zona ad est dello Stadio Bellavista (quadro elettrico QE03) – Illuminazione, irrigazione e sollevamento
- Zona campi da gioco 1 (campi da calcio e spogliatoio)
- Zona campi da gioco 2 (campi da tennis, basket, beachvolley)
- Zona tensostruttura
In generale sono previste le seguenti utenze:
- Illuminazione percorsi e aree a verde con relative linee da quadri elettrici
- Illuminazione di servizio aree pedonali con relative linee da quadri elettrici
ILLUMINAZIONE STRADALE
L’illuminazione stradale con traffico motorizzato è realizzata con armature stradali, del tipo “RAMA URBIDERMIS”, “cut-off”, installate su nuovi pali con altezza fuori terra pari a 5,00m e/o 5,80m, potenza 30W, 2x51W e 51W che, per numero e disposizione, garantiscono un livello di luminanza media minima e di relativa uniformità conformi alla categoria M4(Tipo di strada “F”: strade locali urbane).
L’illuminazione dei parcheggi è realizzata con nuove armature stradali del tipo “cutoff”, altezza fuori terra pari a 5,80m, conformi alla legge regionale n°23 del 15 novembre 2005 e relativo decreto di attuazione che, per numero e disposizione, garantiscono un illuminamento orizzontale minimo superiore a 15,00 lux corrispondente alla categoria P1.
Tutti gli apparecchi, nella loro posizione di installazione, avranno una distribuzione dell’intensità luminosa massima per g ? 90°, compresa tra 0,00 e 0,49 candele per 1000 lumen, in conformità alla Legge Regionale 23 del 15 novembre 2005 e relativo decreto di attuazione.
Al fine di garantire all’amministrazione il più flessibile utilizzo e sfruttamento dell’impianto di illuminazione, la scelta degli apparecchi di illuminazione e, dunque, i calcoli illuminotecnici predisposti, sono stati effettuati per garantire i livelli illuminotecnici richiesti dalla classificazione delle strade nello “STATO DI PROGETTO” anche se le caratteristiche illuminotecniche degli apparecchi proposti (CRI>60 e utilizzo quindi di lampade ad alto contenuto di luce blu o ad elevato rapporto Scotopico/Fotopico) consentono l’illuminamento delle strade nella condizione di “STATO DI ESERCIZIO” caratterizzata da una classificazione illuminotecnica immediatamente inferiore a quella determinata nello “STATO DI PROGETTO”. In esercizio, per esigenze di risparmio energetico e di incremento dell’indice IPEI(indice di prestazione dell’impianto), fermo restando la possibilità di garantire i livelli illuminotecnici di progetto, si è optato(attraverso il dimmering centralizzato consentito dagli apparecchi scelti) per una scelta mista di compromesso tale da garantire i livelli illuminotecnici dello “STATO DI PROGETTO” in tutte le zone del parco fino ad una certa ora e, successivamente, ridurre la categoria illuminotecnica.
E’ previsto, dunque, un sistema di dimmerazione notturno che garantisce il livelli relativi alla categoria M5 per le strade motorizzate e P3 per i parcheggi giunta una ben precisa ora.
ILLUMINAZIONE PEDONALE
L’illuminazione delle zone pedonali è realizzata utilizzando i seguenti apparecchi:
- Lampione tipo “ARNE URBIDERMIS”, altezza fuori terra 9,20m, dotato di n°4 sorgenti LED ad alata efficienza, potenza 21W;
- Lampione tipo “ARNE URBIDERMIS”, altezza fuori terra 7,60m, dotato di n°3 sorgenti LED ad alata efficienza, potenza 30W;
- Lampione tipo “PRISMA ESCOFET”, altezza fuori terra 4,20m, dotato di una sorgente LED 38W;
- Lampione tipo “PRISMA BALIZA ESCOFET”, altezza fuori terra 1,00m, dotato di una sorgente LED 29W;
L’illuminazione di tutte le zone pedonali è realizzata con corpi illuminanti dotati di sorgenti a LED ad alta efficienza tali da garantire, per numero e disposizione, un illuminamento orizzontale medio minimo superiore a 7,50 lux in ottemperanza a quanto previsto dalla tabella relativa alla classe illuminotecnica “P” e, nella fattispecie, alla categoria P3.
Le verifiche illuminotecniche sono state condotte con i due predetti corpi illuminanti, dei quali, di seguito si riportano le principali specifiche tecniche.
Alcune opere idrauliche strettamente connesse agli eventi meteorici, quali fogne pluviali, canali, dighe, sono progettate per ridurre il livello di rischio di superamento dei dati a base del progetto fino ad un valore ritenuto accettabile, al di sotto del quale l’incremento dei costi di costruzione dell’opera superano il beneficio marginale in termini di riduzione del danno causato dal detto superamento.
Le acque meteoriche afferenti alle superfici scolanti che interessano le aree interne al perimetro del cimitero verranno indirizzate, attraverso opportune pendenze trasversali, all’impianto di trattamento e smaltimentodelle acque meteoriche con compluvi lineari in corrispondenza dei quali saranno realizzate le canaline per il drenaggio delle acque.
I canali di raccolta di acqua piovana sono previsti con fondo a pendenza continua realizzate con moduli di 1 m. nelle confluenze dei tronchi di progetto è prevista la posa di un pozzetto in linea per il successivo convogliamento ai tronchi confluenti.
Di seguito si riporta la tipologia di canali da utilizzare e la loro configurazione geometrica.
Alcune opere idrauliche strettamente connesse agli eventi meteorici, quali fogne pluviali, canali, dighe, sono progettate per ridurre il livello di rischio di superamento dei dati a base del progetto fino ad un valore ritenuto accettabile, al di sotto del quale l’incremento dei costi di costruzione dell’opera superano il beneficio marginale in termini di riduzione del danno causato dal detto superamento.
Le acque meteoriche afferenti alle superfici scolanti che interessano le aree interne al perimetro del cimitero verranno indirizzate, attraverso opportune pendenze trasversali, all’impianto di trattamento e smaltimentodelle acque meteoriche con compluvi lineari in corrispondenza dei quali saranno realizzate le canaline per il drenaggio delle acque.
I canali di raccolta di acqua piovana sono previsti con fondo a pendenza continua realizzate con moduli di 1 m. nelle confluenze dei tronchi di progetto è prevista la posa di un pozzetto in linea per il successivo convogliamento ai tronchi confluenti.
Di seguito si riporta la tipologia di canali da utilizzare e la loro configurazione geometrica.
E’ stato previsto, nel caso specifico, l’utilizzo di tre tipi canalette aventi come larghezza interna 150 mm e di altezza 150 mm con griglia in ghisa sferoidale classe B125, larghezza interna 150 mm e di altezza 150 mm con griglia in ghisa sferoidale classe D400 e larghezza interna 200 mm e di altezza 260 mm con griglia in ghisa sferoidale classe B125.
La posa in opera a regola d’arte della canaletta prefabbricate prevede che queste seguano il profilo altimetrico dei viali ove sono posizionate. In particolare, l’estradosso con chiusino in ghisa sferoidale deve essere posizionato a pari quota della sede stradale.
A valle dell’impianto di trattamento delle acque di dilavamento superficiale, ai fini della raccolta e riutilizzo delle stesse, in conformità con quanto previsto nel Regolamento Regionale n. 26/2013, come già evidenziato, è stata prevista una vasca di accumulo per le acque da destinare all’impianto di irrigazione a servizio delle aree a verde di progetto.
I dati di progetto sono i seguenti:
- Tappeto erboso 10.112 mq
- Alberature 293;
- Arbusti 2401
Considerando che un tappeto erboso consuma in media circa 5 l/m si acqua al giorno e che la stagione irrigua in genere è di circa 7 mesi Aprile/Ottobre che però nei mesi Aprile ed Ottobre la probabilità di pioggia è piuttosto elevata oltre al manifestarsi di così dette precipitazioni occulte (Rugiada), non si restituisce il 100 % delle perdite idriche del mese ma circa 50%. Se consideriamo inoltre che nel mese di Maggio e di Settembre ci possono essere discreti apporti naturali di acqua con precipitazioni e si restituisce circa il 70 % dell’evapotraspirazione, la stagione irrigua si considera di circa 5 mesi.
Alla luce di quanto esposto il fabbisogno idrico annuale dei tappeti erbosi è di:10.112 (mq) x 5 (mesi) x 30 (gg) x 5 (l/gg) = 7.584.000 l = 7.584 mc/anno ossia circa 8.000 mc/annoì.
Il fabbisogno giornaliero nei mesi di punta è di 10.112 (mq) x 5 (l/gg) = 50.560 l = 51 mc/gg Considerando che l’irrigazione può essere eseguita anche ogni 2 gg il volume minimo giornaliero di acqua che deve essere garantito per il tappeto erboso è di circa 25 mc/gg.
Per quanto riguarda invece le arbustive e le alberature. Gli apporti idrici devono essere garantiti per i primi 3 anni dopo di che le piante dovrebbe essere attecchite e non più esigenti di interventi irrigui costanti, ma solo saltuari.
Gli interventi irrigui per alberature ed arbustive possono essere eseguiti nella stagione irrigua 2 volte alla settimana con volumi idrici rispettivamente di circa 70 l/albero e circa 10 l/arbusto.
Per tanto i consumi idrici della vegetazione arborea arbustiva nel primo anno di impianto è di: ((293 x 70)+(2401×10))x5 (mesi)x 2 (volte/settimana) x 4 (settimane)= 1.780.800 l/anno circa
1.800 mc/anno.
Il fabbisogno idrico settimanale 44520*2= 89.040 l ossia 90 mc/settimana.
Se si programmano gli interventi irrigui in maniera razionale possono essere restituiti circa 12.7 mc/gg
Questi consumi idrici si dovranno ridurre di circa il 30 % al II anno e del 50% al III anno.
La riserva idrica minima che si dovrà dimensionare sarà di circa 40 mc ma si consiglia di avere almeno la disponibilità per un paio di giorni con un volume complessivo di circa 80 mc.
Al fine di standardizzare i volumi con le vasche prefabbricate di comune produzione, sono state previste n. 3 vasche da 25 mc, per un totale di 75 mc.
Il progetto prevede la segnaletica orizzontale e verticale per le zone 30 (Strada Cannone e Sottopasso RFI) nonché la segnaletica orizzontale e verticale per le aree a parcheggio.
La segnaletica non luminosa prevista è la seguente:
- nuova segnaletica verticale, quali sostegni e segnali con le tipologie previste ai sensi del
d.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e ss.mm.ii.;
- nuova segnaletica orizzontale in materiali diversificati, anche permanenti o di lunga durata, sulle strade sui parcheggi oggetto di intervento;
- nuova segnaletica complementare quali demarcazioni sugli ostacoli e banchine, segnaletica complementare quale fornitura e posa di dispositivi rifrangenti sulla carreggiata
- sistemi di segnaletica atti alla moderazione della velocità dei veicoli. In particolare è prevista:
- demarcazione delle piste ciclabili e segni nelle intersezioni;
- nuova linea di mezzeria di dimensione cm 12, semplice;
- nuova linea di carreggiata, di dimensioni di cm 15;
- nuova realizzazione dei passaggi pedonali;
- nuova realizzazione delle linee di arresto;
- nuova realizzazione degli stop e delle precedenze;
- nuova realizzazione degli stalli bus/ posti disabili/ stalli di sosta;
realizzazione di sistemi di segnaletica atti alla moderazionedella viabilità ed accessibilità
I percorsi carrabili sono stati previsti con sezioni di categoria F urbana ai sensi del D.M. 6792 del 5-11-2001, con una corsia per senso di marcia da 2,75 m e banchine laterali da 0,50 m. I marciapiedi laterali hanno larghezza variabile, minimo 1,50 m
Le verifiche sono state condotte con una velocità di progetti di 30 Km/h (zona 30) per consentire l’uso promiscuo carrabile/ciclabile e i raggi minimi dei raccordi planimetrici utilizzati sono superiori al raggio minimo previsto dal citato DM.
Sono state condotte tutte le verifiche previste dalla normativa vigente. Dai quali sono conseguiti degli allargamenti in curva.
Particolare attenzione è stata posta alla eliminazione della rotatoria prevista inizialmente dal progetto RFI relativo al sottopasso ferroviario, la cui uscita, lato parco, è stata raccordata alla intersezione con la Strada a Cannone con una curva avente raggio di 40,00 m.
I raccordi altimetrici hanno un raggio minimo di 1.500,00 m.